SEO Google è Dio! Veramente?

L’internauta medio indicherà in tutti i casi una netta differenza tra Google e Dio : Google risponde quando gli si pone una domanda (=viene lanciata una ricerca), ed è spesso anche preciso. Ma il motore di ricerca merita il culto divino?

È una benedizione o una punizione per le persone che dipendono da internet?

Per coloro che contano su internet per le loro entrate, i proprietari di negozi online, ecc. sembra spesso che essi dipendano totalmente da Google, più dipendenti rispetto a qualsiasi altro supporto. Raggiungi dei nuovi clienti solo se il tuo sito web o il tuo negozio online appare nella parte alta dei risultati di ricerca Google per delle ricerche pertinenti. E se questo non funziona, sei obbligato a passare da Google Ads e sperare che il budget per alcuni annunci a pagamento non assorbirà completamente il tuo fatturato.

Google, un’azienda commerciale con obiettivo principale il profitto

Infatti, Google non è che un’impresa commerciale come le altre, che si preoccupa più della massimizzazione del profitto che del “non essere cattiva”. Anche se, delle volte, Google sembra volersi comportare come un’entità superiore, che decide risolutamente su “white hat SEO” contro “black hat SEO”, stranamente senza definire precisamente questi termini. Per i fedeli adepti di Google, la differenza è chiara: “white hat SEO” = fare quello che vuole Google, “black hat SEO” = non fare quello che vuole Google.

Eppure, la triste verità sui risultati di ricerca organici è la più banale: Google vuole che questa sia pertinente, per una “buona esperienza utente”, ma poco importa se il miglior sito web, il più informativo, user-friendly e conveniente è in cima o no. Finché Google può gestire una manciata di annunci a pagamento sui risultati di ricerca naturali, il modello di business è al sicuro.

Specialisti SEO, generalmente i più fedeli credenti di Google

Curiosamente, gli specialisti dell’ottimizzazione dei motori di ricerca ignorano spesso questa semplice verità. Ti attenderesti che coloro che hanno una conoscenza approfondita dell’approccio di Google sappiano che chiunque utilizzi i servizi di Google, spesso gratuiti, non è il cliente ma il prodotto venduto. E pertanto, i professionisti del referenziamento trovano che le direttive – spesso vaghe- di Google sono delle leggi superiori, e che i “trasgressori” portano tutti i peccati del mondo e dovrebbero essere puniti.

Sarebbe paragonabile ai cristiani fanatici che pongono i comandamenti di Dio sopra ogni cosa, o agli estremisti musulmani che non giurano che per la Shari’a. E se i fanatici di Google non fossero una divinità fittizia, ma una società multinazionale con un monopolio di fatto che tiene anche traccia di tutto ciò che riguarda i suoi utenti: interessi, hobby, acquisti, affari professionali, cronologia delle ricerche, annunci personali via smartphone Android e gli account Gmail, ecc.

Crepe nel monopolio di Google: una benedizione per l’umanità?

Coloro che hanno delle conoscenze di base sul modo in cui Google raccoglie e condivide i dati con i suoi clienti a pagamento si pongono le domande ed hanno le preoccupazioni necessarie per quanto riguarda la privacy. Simpatizzano persino per le aziende e le organizzazioni che espongono ed utilizzano le debolezze e le crepe dell’algoritmo di Google, che tentano di contrastare la posizione di monopolio di Google e di minare quell’aura di integrità utilizzato da Google.

È doppiamente strano che gli specialisti dell’ottimizzazione dei motori di ricerca spesso corrano ciecamente dietro Google come se soffrissero della sindrome del stockholstery e seguano le direttive – o cercano di farlo – come se si trattasse di leggi divine. In ogni caso, si spera che la saggezza arrivi con gli anni.

Pratica: come arrivare in cima a Google con il tuo sito web o il tuo negozio online?

Un buon contenuto ottimizzato rappresenta la metà del lavoro

In un mondo ideale, un sito web/negozio online ha una landing page distinta ed ottimizzata per ogni parola chiave importante che è molto apprezzata da Google e che porta i visitatori sul sito il più rapidamente possibile. In pratica, la pagina del tuo sito/negozio online che Google mette più in alto nei risultati di ricerca organici con una parola chiave è per definizione la pagina di destinazione per quella parola chiave. Se una landing page per la parola chiave è ragionevolmente ben ottimizzata, Google la posizionerà tra le “migliori della scuola”, ma ha ancora 30-40 “studenti”.

Migliorare la reputazione del tuo sito web/negozio online per delle migliori posizioni

Se il tuo sito web, secondo Google, vuole essere al “top della classe”, nei primi 30 risultati di ricerca naturali, il motore di ricerca guarda la reputazione della pagina di destinazione in cima alla classifica. E questo conduce Google verso altri link di altre pagine web pertinenti alla tua. Questa buona reputazione può fare la differenza tra una posizione sulla 2a o 3a pagina dei risultati di ricerca organici ed una posizione redditizia sulla prima pagina di Google.

Chi è iPower?

iPower è una società di servizi Internet, attiva dal 2000, che oggi si concentra principalmente sull’ottimizzazione dei motori di ricerca e il marketing online. Due servizi online importanti:

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Keyboost Keyboost offre un supporto esterno per referenziare la reputazione di un sito web/negozio online. Nell’ 80,3% dei casi, un sito che è nella top 30 per una parola chiave, raggiunge la top 10 grazie a Keyboost. Ma come per le altre azioni SEO, il risultato finale non può essere predetto in anticipo. Da qui l’interesse del test gratuito Keyboost: per mostrare che esso funziona – nel 98,6% dei casi, un sito web/negozio online migliora grazie a questo test: www.keyboost.it

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